Enrico Fedrighini


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Road pricing e potenziamento del trasporto pubblico: la rivoluzione possibile

Cinque referendum


Bilancio ATM 2008-2010 [pdf]


Questo documento non è adatto ai professionisti del lamento, quelli del "ci vorrebbe ben altro" per sfiducia irreversibile o per opportunismo politico.
Va letto con attenzione, librandosi per un attimo al di sopra della fatica quotidiana di vivere a Milano e delle molte e legittime ragioni che ognuno di noi può trovare ogni giorno per lamentarsi delle cose che non funzionano.
Perché le cose possono cambiare. Subito. Magari faticosamente, con intoppi e frenate. Ma cambiare il modo di muoversi a Milano è possibile.
Quello che segue è il bilancio dell'attivita' di ATM, l'azienda trasporti milanesi, nell'ultimo triennio comparato al decennio precedente.
Un documento ufficiale presentato in Commissione consiliare Mobilità, di cui sono componente, lo scorso 30 novembre 2010. Un documento che la stessa Amministrazione comunale di Milano, e in particolare l'attuale Assessorato ai Trasporti, temo non abbia interesse a divulgare perché dimostra gli effetti sul sistema del
trasporto pubblico urbano della cura Ecopass.
Ho sempre affermato che Ecopass non è - non può essere, non sarà mai - l'unica e risolutiva misura per ridurre il traffico e migliorare la sostenibilità della mobilità urbana.
Ma Ecopass è il motore, il cuore, il generatore (che una volta attivato non si può più fermare, al massimo depotenziare, come stanno facendo da oltre un anno a questa parte) di tutta una serie di misure e di meccanismi che concorrono al medesimo obiettivo: cambiare il modo in cui avvengono i circa 5 milioni di spostamento che ogni giorno vengono
registrati nel nostro territorio comunale.
Il 2008, anno di avvio di Ecopass, è la data spartiacque: nei tre anni che seguono, ATM investe nel trasporto pubblico quasi 800 milioni di euro: tanti quanti ne erano stati investiti nell'intero decennio precedente! (dal calcolo, sono esclusi i finanziamenti per le nuove linee metropolitane in vista di Expo). Questi soldi arrivano in parte dalle casse di ATM (che nella precedente gestione aveva invece accumulato risorse pubbliche da giocare in borsa per acquistare i bond Cirio, con la benevola tolleranza di Gabriele Albertini, il peggiore amministratore di condominio della storia di Milano), in parte dai finanziamenti del Comune di Milano: risorse prelevate da altri settori (ad esempio la costruzione di strade) e dirottare sulla mobilità pubblica (inizia da qui l'ostilità' crescente del "partito dell'auto" all'interno della Giunta contro queste scelte...).
C'è un dato, in particolare, che mi pare rilevante per misurare lo stato di salute di un'azienda pubblica in generale, e del settore trasporti in particolare: il modo in cui vengono ripartite le risorse economiche ALL'INTERNO dell'azienda stessa.
Fino al 2006 il monte aumenti retributivi era ripartito per oltre il 41 per cento ai dirigenti, e per il restante 59 per cento ad autisti, operai, manutentori, impiegati e quadri.
In poche parole, la solita storia: tanti prendevano poco, e pochi prendevano troppo. Oggi i dirigenti ATM incamerano aumenti per non oltre il 6,4 per cento: il resto, cioè la quasi totalità delle risorse economiche generate dall'attività' dell'azienda, viene ripartito fra chi lavora sul campo.
Anche per questo, dal 2008, si è clamorosamente - e, spero, irreversibilmente - invertito il trend storico dei 15 anni precedenti, che registrava un costante aumento dei veicoli privati circolanti e una corrispondente diminuzione del numero di utenti del trasporto pubblico: nel grafico le due linee si sono invertite dopo l'avvio di Ecopass, gli utenti e gli abbonati del trasporto pubblico per la prima volta hanno iniziato ad aumentare e, sempre per la prima volta, ha iniziato a diminuire il traffico.
Intendiamoci: tutto questo ancora non basta, e in Commissione sono emerse e sono state rilevate carenze e problematiche di varia natura: binari tranviari ancora troppo rumorosi; trasporto periferico ancora insufficiente e con lunghi tempi di attesa; velocità commerciale dei mezzi di superficie in fase calante nel 2010, dopo l'impennata del biennio 2008-2009; il presidente ATM Catania ha ribadito che l'efficienza del trasporto pubblico di superficie è strettamente connessa all'aumento di corsie riservate, ma dopo la cacciata di Croci, proprio un anno fa, il partito dell'auto della Giunta Moratti ha subito interrotto il piano di estensione delle corsie preferenziali (anzi, aprendole al transito delle moto) e ha messo sotto attacco i tram, perché per il partito dell'auto sono ovviamente loro, i tram, il vero problema del traffico in città...
Per concludere: dobbiamo pretendere che la strada intrapresa sia seguita con sempre maggiore decisione e crescenti investimenti. Ma quello che conta, la cosa realmente importante e' avere dimostrato, dopo un decennio di paralisi e di rassegnazione al peggio, che cambiare le cose è possibile, ed è utile per tutti noi. Una sfida e un impegno in più per chi governerà Milano nei prossimi cinque anni.


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