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Congestion charging
Uno degli ingredienti della piccola “rivoluzione della mobilità urbana” avviata dal sindaco Ken Livingstone si può sintetizzare nella formula “congestion charging”. Si basa su due concetti: avere libero accesso con la propria auto alle vie del centro urbano non rappresenta un diritto inalienabile dell’uomo, bensì una scelta che implica dei costi collettivi (finanziari-ambientali-sanitari) e che rappresenta una contraddizione in termini (auto in coda per ore, altro che diritto alla mobilità); e per ridurre l’uso dell’auto è necessario aumentare l’offerta e la competitività dei mezzi di trasporto pubblici.
Risultato: oggi chi desidera viaggiare nell’area centrale di Londra, anziché utilizzare una delle linee di trasporto pubblico, deve pagare un pedaggio giornaliero di 8 UK£ (equivalente a oltre 11 Euro al giorno); questa somma finisce nelle casse della Transport For London per potenziare e migliorare la rete di trasporto pubblico urbano e metropolitano. Il pedaggio si paga con estrema facilità, e non c’è nessuna possibilità di sgarrare: alla mezzanotte di ogni giorno, gli addetti TfL controllano i dati informatizzati delle targhe riprese dalle videocamere con quelli delle targhe accreditate a circolare mediante pagamento della tariffa “congestion charging”.
Per saperne di più: http://www.cclondon.com
La “scheggia di cristallo”: interventi urbani a impatto zero
Città policentrica o monocentrica? Meglio distribuire le diverse funzioni urbane su un territorio esteso (erodendo inevitabilmente i territori agricoli limitrofi), oppure ricostruire l’ambiente urbano al proprio interno?
Il dibattivo è aperto da un pezzo. Nel frattempo a Londra verrà edificato nei prossimi anni il più grande edificio terziario d’Europa: si chiamerà “Shard of Glass” la “scheggia nel cielo”, 309 metri di altezza. Sorgerà a Southwark, lungo il Tamigi, a pochi passi dal centro di Londra e ospiterà uffici, negozi, ristoranti, alloggi, oltre a un museo e un albergo. Al suo interno verranno realizzati 7000 nuovi posti di lavoro, ai quali deve aggiungersi un equivalente numero di persone che fruiranno quotidianamente dei servizi insediati.
Insomma: una sorta di “nuova città” sviluppata verticalmente.
Ma ciò che interessa qui rilevare, al di là del valore dell’opera architettonica e delle soluzioni costruttive (che consentiranno di ridurre il consumo energetico del 30%), è l’impatto di una simile opera sulla mobilità urbana londinese.
Sapete quanti posti auto sono previsti nel parcheggio che verrà realizzato a servizio di questo nuovo polo terziario? Appena 80, tutti interamente riservati ai soli portatori di handicap. Il segreto? Alla base della torre è prevista la costruzione di un terminal pluripiano del sistema di trasporto pubblico urbano e metropolitano. Chi si recherà ogni giorno alla Shard of Glass dovrà farlo usando il mezzo pubblico, oppure il taxi: nessuna possibilità di parcheggiare in zona, quindi nessuna possibilità di congestionare questo pezzo di città.
Questo risultato è stato ottenuto perché, anziché lasciar fare alla mano invisibile del mercato, le esigenze della città sono state rappresentate dall’amministrazione locale in combinazione con il lavoro dello studio di progettazione.
Dimenticavo: il progettista di quest’opera è l’architetto Renzo Piano.
Anche Milano avrà i suoi bei grattacieli: sorgeranno sull’ex recinto fieristico di Fiera Milano e il progetto prevede la costruzione di migliaia di nuovi posti auto, nuove strade, nessun potenziamento del sistema di trasporto pubblico, tre nuovi grattacieli e grandi volumetrie. Ma Milano, lo sappiamo bene, non è Londra.
Per saperne di piu: http://www.edilportale.com/edilnews/Npopup.asp?IDDOC=4594